+39 030 2807547

Obesità e rischio cardiometabolico: cosa ci rivela il nostro girovita?

Pubblicato il

Che un peso eccessivo possa essere causa di problematiche a carico della salute è cosa ormai nota, ma non tutti sanno che esiste una correlazione diretta tra il girovita di una persona e il rischio di sviluppare patologie cardiometaboliche.

Il numero indicato dalla bilancia, di per sé, non è infatti sufficiente a determinare se si rientra in una categoria a rischio. Per capire se si vive in una condizione di sovrappeso od obesità tale da comportare una minaccia per la salute del cuore, è utile misurare il diametro del girovita.

Qui, infatti, è dove si accumula il grasso viscerale, quello più pericoloso. Vediamo più in dettaglio quali informazioni possiamo ricavare da questo dato.

Obesità: i numeri che contano

Il parametro più utilizzato per diagnosticare l’obesità è l’Indice di Massa Corporea, o IMC (in inglese Body Mass Index, ovvero BMI). Esso viene calcolato dividendo il peso della persona, espresso in chilogrammi, per l’altezza, espressa in metri, al quadrato. Secondo questa classificazione, un IMC tra 25 e 30 indica una condizione di sovrappeso, mentre un valore superiore a 30 indica l’obesità.

Ma, per poter identificare efficacemente il rischio di sviluppare patologie conseguenti all’obesità, occorre aggiungere un dato: la misura del girovita, appunto, da associare a un test specifico.

La correlazione tra obesità e malattie croniche

Si dice che il grasso sia una riserva di energia per il nostro corpo, ma la realtà è più complessa. L’accumulo di tessuto adiposo nell’addome (il cosiddetto grasso addominale viscerale) si associa ad alterazioni della secrezione di adipochine e di molecole proinfiammatorie e protrombotiche, che causano infiammazione cronica di basso grado.

Questa condizione influisce negativamente sugli organi vitali, riducendone la funzionalità e aumentando il rischio di sviluppare patologie croniche, in particolare quelle cardiovascolari, il diabete mellito di tipo 2, le patologie epatiche associate al metabolismo e l'insufficienza renale cronica, alcune forme di cancro e patologie polmonari.

Quando aumentare l’attenzione

Se è vero che l’obesità è una condizione legata agli stili di vita e alle abitudini alimentari, non bisogna sottovalutare anche il ruolo degli ormoni, che rendono uomini e donne più esposti al rischio di diventare obesi in fasi diverse della vita.

Per le donne, il momento critico coincide con l’insorgere della menopausa, quando il calo degli estrogeni favorisce l’accumulo di grasso viscerale. Negli uomini, invece, questo rischio aumenta con l’ingresso nella mezza età, a causa della riduzione dei livelli di testosterone.

Per queste ragioni, per le donne e gli uomini è fondamentale intervenire in modo preventivo con un sano stile di vita. Ma non solo: un approccio multidisciplinare è fondamentale. E, se la condizione lo richiede, sotto indicazione del proprio medico specialista di fiducia è possibile seguire una terapia farmacologica mirata.

È importante ricordare che, in caso di sovrappeso, ogni centimetro in meno si traduce in una riduzione del rischio di sviluppare malattie croniche e disturbi cardiometabolici!

L’importanza di una terapia personalizzata

Purtroppo, contro l’obesità non esistono pillole magiche che permettono di far sparire immediatamente il problema: è fondamentale, invece, poter adottare un approccio terapeutico personalizzato.

Nel nostro studio a Brescia, puoi confrontarti direttamente con i nostri specialisti per ottenere un quadro chiaro della situazione e per impostare il percorso che ti porterà a una rinnovata forma fisica e a un ritrovato benessere.